di Luca Assumma
«La
Calabria è tra le prime regioni per la diffusione dell’
usura. Dove il credito legale diminuisce o è di pessima qualità, essa aumenta. Paradossalmente, da noi i depositi di famiglie e imprese crescono, ma le banche non hanno creato un “effetto leva” e anzi hanno usato per l’economia reale meno di quanto hanno raccolto, rivolgendo quei soldi ad altri territori e finanza speculativa».
È uno scenario senza dubbio desolante, quello descritto da Gianni Votano di
Microdanisma in un recente incontro attraverso il quale è stata lanciata la costruenda
Mutua di autogestione del denaro calabrese. Uno scenario desolante che, però, la stessa associazione vuole provare a cambiare positivamente attraverso la stessa Mag, una comunità di risparmiatori e finanziati ben diversa dalle classiche banche. «La nostra associazione, insieme ad altre realtà e singoli, ha avviato la rete “Verso la Mag delle Calabrie” che ha l’obiettivo di creare quelle condizioni culturali e sociali per sviluppare una Mag in Calabria. Noi che sosteniamo la finanza etica non vogliano essere vittime o complici, per questo abbiamo lanciato questo progetto» ha dichiarato lo stesso Votano all’auditorium “Don Orione”.
Ma qual è la mission della Mag che Microdanisma sta costruendo insieme a realtà come Reggio non tace? La mutua si prefigge il meritorio e ambizioso obiettivo di effettuare prestiti anche a persone segnalate ai registri dei “cattivi pagatori” e quindi escluse dai circuiti finanziari in modo tale che non entrino nel circuito dell’usura, ma pure quello di dare fiducia ai non bancabili nel creare eticamente occupazione e sviluppo sul territorio. «Il progetto Mag delle Calabrie, che come le altre si ispira alle casse rurali e si basa su solidarietà e fiducia ha una grande sfida davanti: costituirsi
entro Natale.
Servono minimo
600mila euro, ce la faremo impegnandoci senza aspettare che ci arrivino dall’alto» ha aggiunto padre Giovanni Ladiana di Reggio non tace.
«Padre Zanotelli afferma che col carrello della spesa noi votiamo, così succede anche quando scegliamo dove collocare i nostri risparmi. Possiamo orientarli verso il bene comune. Due sono i concetti basilari della Mag:
mutualità e autogestione. Mettere soldi nella Mag non è una donazione, ma un investimento perché chi versa una quota diventa socio, e l’interesse serve solo alla sostenibilità della struttura che investe in terzo settore, economia solidale, non bancabili e start up. Noi, che siamo nati per “obiezione bancaria”, lo facciamo dal 1980» ha detto il presidente della Mag Milano Patrizio Monticelli.
«Dal 1999, quasi 40mila persone finora hanno creduto che si può utilizzare il nostro denaro per costruire ricchezza e benessere, davanti a banche che non hanno più una funzione sociale alle loro origini. La nostra banca, che si basa su una rete di responsabilità e fiducia, raccoglie 900 milioni di euro di risparmio e ne presta quasi 800, in Calabria c’è un rapporto 6-16 mentre quelle classiche lo incamerano qui senza spenderlo per l’economia reale calabrese. L’etica conviene perché abbiamo un tasso di sofferenza dell’1%, mentre la media delle altre banche è del 7%» ha affermato l’esponente di Banca Etica Teresa Masciopinto. «Numerose inchieste hanno messo in evidenza come le banche convenzionali spesso abbiano allargato i cordoni della borsa per imprese e soggetti contigui con il potere criminale, quindi gli “Accordi di Basilea” valgono solo per onesti e deboli. Per questo sostengo questo progetto e le realtà di finanza etica solidale» è stato un passaggio dell’imprenditore calabrese “resistente” Nino De Masi.
Per informazioni, ci sono il sito
www.magdellecalabrie.org e il telefono
0965-601210, per sostegno alla “Mag” c’è l’iban
IT70 N050 1803 4000 0000 0158 078 intestato ad associazione
Microdanisma “Verso la Mag delle Calabrie” c/o Banca Popolare Etica.
Fonte:
terrearse.it